Grazie
all'osservazione si possono ricavare i dati o dei risultati e si
possono evincere tante cose.
DATI |
RISULTATI |
Tipi di
ingredienti |
Consistenza e tipo di
impasto (crudo) e tipo di prodotto (es: brioche,
focaccia...) |
RAGIONAMENTO
DEDUTTIVO: DATI >>>>
RISULTATI
Da una definizione di concetti generici
(per es. gli ingredienti di una ricetta) si deducono specifiche
affermazioni come sarà il prodotto finito come aspetto, consistenza,
forma e il tipo di cottura (tempi e temperature)
RAGIONAMENTO
INDUTTIVO: DATI <<<<
RISULTATI
Spiegazione teorica ricavata sull'osservazione
dell'aspetto e delle caratteristiche specifiche
del prodotto finito (per es. la mollica) e quindi risalire i
quantitativi relativi di acqua e lievito all'interno
dell'impasto.
ABDUZIONE: DATI <<>>
RISULTATI
Ragionamento logico che porta dalle teorie alle
conclusioni e viceversa, in attesa di conferma o smentita della
stessa teoria.
Questi ragionamenti sono propri del metodo sperimentale, e sono parte di una scienza che punta a raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e replicabile.
Dopo aver teorizzato un impasto, una tecnica da utilizzare e/o un risultato finale, bisogna fare un esperimento.
L'esperimento serve per convalidare o meno la teoria formulata.
Nel caso specifico; dopo aver pesato gli ingredienti si procede alla formazione dell'impasto.
Possiamo dividere in fasi semplici e chiare la fase di impastamento e quella produttiva:
-Partire dalla farina per permettere una migliore formazione del glutine grazie all'azione meccanica e l'aggiunta di acqua poco alla volta;
-Formazione completa del glutine con l'incordatura dell'impasto volta a trattenere al meglio l'aria e i gas di fermentazione dei lieviti;
-Controllare la temperatura dell'impasto che a fine impastamento non deve superare i 24-26 gradi;
-Per essere sicuri che parta la fermentazione alcoolica dei lieviti, lasciare 20/30 min. a puntare l'impasto a T.A. prima di riporlo a T.C. (più si lavora con masse grandi, questa fase è velocizzata per le maggiori quantità di lievito);
-Utilizzare
i tempi di puntata e apretto in base alle proprie esigenze lavorative
o in base all'effetto desiderato. Si tende a spezzare in 2 fasi la
lievitazione in modo da rendere comodo il processo produttivo (24-48
ore);
-In fase di staglio, il panetto formato deve essere ben
teso, liscio, omogeneo e senza strappi;
-Qualsiasi sia la temperatura a cui lievitano gli impasti l'importante è che essa sia costante per permettere la replicabilità dello stesso processo sempre;
-L' importante è che si abbia un aumento di volume e una produzione degli scarti della fermentazione alcoolica (alcool etillico, anidride carbonica), segni visibili e olfattivi che il lievito ha lavorato bene;
-Cuocere l'impasto; il prodotto finito appena uscito dal forno deve essere rigido, e deve suonare vuoto.
Qualsiasi tecnica si utilizzi, questi sono le fasi principali di cui tener conto.
Altri
elementi non percepibili non vengono presi in considerazione in
quanto non controllabili, e non fondamentali al raggiungimento del
proprio scopo.
Possiamo dare per certo, che utilizzando
determinate tecniche, e/o tempi di lievitazione, si ottengono
determinati risultati sull'impasto e sul prodotto finito.
PUNTATA
LUNGA:
21-22 h puntata a T.C., 2-3 h di apretto a T.A.
46-45 h
puntata a T.C., 2-3 h di apretto a T.A.
Alveoli grossi e
irregolari nella mollica, tenacità in fase di stesura.
APRETTO
LUNGO:
2-3 h di puntata a T.A., 21-22 h apretto a T.C.
2-3 h di
puntata a T.A., 46-45 h apretto a T.C.
Alveoli sottili e
fitti, estensibilità in fase di stesura.
PUNTATA E APRETTO di
stessa durata:
24 h puntata a T.C., 24 h apretto a T.C.
Alveoli
omogenei e di ugual grandezza nella mollica, rapporto equilibrato tra
estensibilità e tenacità.
BIGA:
Alveoli grossi e
irregolari nella mollica, tenacità in fase di
stesura.
POOLISH:
Alveoli sottili e fitti, estensibilità
in fase di stesura.
Per semplificare il ragionamento
deduttivo, si tende a pensare per schemi predefiniti o associazioni
di idee, grazie al quale si può facilmente intuire quale sia la
modalità di lavorazione più idonea al nostro scopo.
Ma,
quali
sono le domande che un panificatore deve porsi?
-COSA?
-COME?
-PERCHÉ?
Cosa?
Quando si vuole panificare bisogna avere un'idea di COSA si vuole ottenere, che tipo di impasto e che consistenza deve avere il prodotto una volta cotto.
A questa domanda si risponde quasi sempre con la scelta degli ingredienti, e in particolar modo con la farina e il quantitativo d'acqua.
Come?
La parte più importante di una lavorazione è il procedimento.
Il COME comprende tutta la fase che avviene dopo l'impastamento.
Si
scelgono le ore di lievitazione in base alle proprie esigenze e ai
quantitativi relativi di lievito e alla quantità di acqua.
In
molti pensano che il segreto di un ottimo risultato finale, sia
legato alla "ricetta" o quanto meno a cosa
si usa. In realtà il merito di un
prodotto eccellente è proprio il procedimento, che sarà legato ai
tempi, temperature e i modi di lievitazione
(puntata-staglio-apretto).
Certo è sì che non esiste un metodo
di lavoro migliore di un altro. La cosa da tenere più in
considerazione è la capacità di poter replicare sempre il prodotto
finito e ottenere lo stesso risultato finale anche in condizioni
diverse come ad esempio temperature e farine diverse.
Perché?
Qualsiasi processo si usi l'importante è che ne valga la pena.
Quando
si va in laboratorio bisogna scegliere il miglior metodo di
lavorazione per replicare un prodotto, che sia comodo ed efficace
PERCHÉ per
ottenere determinate caratteristiche del prodotto finito lo sforzo
deve essere minimo, e il risultato deve essere maggiore dello sforzo
compiuto e deve essere soprattutto percepibile.
"Non
essere un’unica forma, adattala e costruiscila su te stesso e
lasciala crescere: sii come l’acqua. Libera la tua mente, sii
informe, senza limiti come l’acqua. Se metti l’acqua in una
tazza, lei diventa una tazza. Se la metti in una bottiglia, lei
diventa una bottiglia. Se la metti in una teiera, lei diventa la
teiera. L’acqua può fluire, o può distruggere. Sii acqua, amico
mio"
(Bruce
Lee)
"Assorbi ciò che è utile, scarta ciò che non lo
è, aggiungi ciò che è unicamente tuo"
(Bruce Lee)
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